Lettera a ENPAP: psicologi, firmiamo affinché i nostri contributi non vadano a favore del commercio di armi

Cari Colleghi psicologi, sappiamo quanto dei nostri contributi previdenziali vengono investiti in fondi gestiti da società coinvolte nella produzione e nel commercio di armi?

Fino ad alcuni mesi fa la banca tesoriera di ENPAP (la cassa di previdenza degli psicologi) era Banco Popolare di Sondrio, che in questi anni ha più che raddoppiato le transazioni in armamenti, aumentando di molto il proprio fatturato. 

A luglio 2025, BPER ha acquisito Banco Popolare di Sondrio (BPS) per l’80% ed è diventata la banca tesoriera di ENPAP. Sempre a luglio, ENPAP chiede chiarimenti a BPER riguardo alla segnalazione pubblica secondo cui BPER avrebbe sottoscritto titoli destinati al finanziamento di armamenti. Oltre a ciò, BPER ha detenuto dei bond israeliani per due anni, poi venduti a luglio 2025 dopo ripetute richieste di chiarimenti e senza dare spiegazioni.

In questi anni cresce sempre più il numero delle banche armate, che colgono l’occasione per aumentare il fatturato attraverso gli investimenti nel commercio di armi. Come si suol dire: la guerra porta soldi. La morte porta soldi. In questa questione spinosa ci siamo dentro come psicologi e come sanitari tutti, seppur indirettamente e magari inconsapevolmente. Che fare?

Alcuni colleghi psicologi hanno scritto una lettera rivolta al Presidente di ENPAP e inviata anche al CNOP (Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi) e agli Ordini degli Psicologi regionali, chiedendo esplicitamente che i nostri contributi previdenziali e le nostre quote associative NON vengano investiti nel commercio di armi. 

Come gruppo il NO che UNISCE condividiamo e diffondiamo questa lettera (sotto forma di petizione) che potete leggere qui sotto, invitando tutti gli psicologi a sottoscriverla. 

Indipendentemente dal fatto che la lettera sia già stata inviata a ENPAP, la sottoscrizione di ognuno ne accresce la valenza e la risonanza.

Informiamo inoltre che il Presidente di ENPAP ha risposto prontamente alla lettera, mostrandosi disponibile a un momento di confronto sui temi segnalati e proponendo un incontro online, mercoledì 19 novembre alle ore 10. Gli psicologi che volessero partecipare all’incontro possono inviare un’e-mail a faresintesi.it@gmail.com e verrà inviato loro il link per il collegamento.

Ci auguriamo di essere in tanti a portare avanti questa azione e di sensibilizzare quante più persone possibili, psicologi e non psicologi. Il tema delle banche armate e sulle quali si appoggiano le casse di previdenza riguarda anche gli altri professionisti sanitari. Pertanto, se altri sanitari intraprenderanno iniziative simili a questa, saremo ben lieti di unirci e collaborare, affinché la voce di tutti noi arrivi alle istituzioni e affinché i nostri soldi vengano investiti in maniera etica.

Qui sotto potete leggere la lettera dei colleghi inviata a ENPAP, che approfondisce molto bene la questione. 

Colleghi psicologi, vi invitiamo a sottoscriverla! Per farlo, basta seguire le indicazioni nella casella al fondo della lettera e inserire il proprio nome, cognome e e-mail, che per privacy resteranno anonimi al pubblico. 

Al momento la lettera (petizione) è già stata sottoscritta da circa un centinaio di colleghi, ma avendola appena pubblicata qui sul sito le sottoscrizioni partono da zero. Chiediamo quindi ai colleghi che hanno già sottoscritto di sottoscriverla nuovamente, così che il numero di firme visibili pubblicamente sia quello effettivo. Grazie mille della gentilezza!

Sottoscriviamo affinché i nostri contributi previdenziali NON vengano investiti nel commercio di armi! Grazie a tutti.

Ecco la lettera (petizione):


Alla c.a. del Presidente Federico Conte e del CDA dell’ENPAP

e p.c. alla c.a. della Presidente Maria Antonietta Gulino e del CDA del CNOP

e di tutti i Presidenti e i CDA degli Ordini Regionali degli Psicologi

Egregio Presidente, 

in occasione della X Edizione della Giornata Nazionale della Psicologia e del Convegno Nazionale che si è tenuto l’11 ottobre “Psicologia è Pace. Costruire ponti, non muri”, chiediamo delucidazioni a fronte della inquietante e lacunosa risposta di BPER (attuale banca tesoriera di ENPAP) alla richiesta di chiarimenti promossa a luglio 2025 da ENPAP nei confronti della Banca (1), dopo che ENPAP aveva preso visione di una segnalazione pubblica secondo cui BPER avrebbe sottoscritto titoli destinati al finanziamento di armamenti. Siamo consapevoli del fatto che la precedente richiesta di chiarimenti e l’azione di engagement promossa nel 2022 già nei confronti di Banco Popolare di Sondrio (2) non ha sortito nessun tipo di risultato positivo, avendo visto moltiplicarsi di più del doppio le transazioni in armamenti ad opera di BPS nell’arco dei 3 anni successivi, passando da un totale di 154.000.000 di euro nel 2021 ad un totale di 386.000.000 di euro nel 2024 (3).

Siamo consapevoli che BPS è stata acquisita per l‘80% da BPER a luglio di quest’estate (4), pertanto non sembra che ENPAP abbia operato una scelta di discontinuità rispetto alle politiche economiche di BPS (5). Ricordiamo inoltre che al 31 luglio 2025 dai dati forniti dal Centro di Ricerca olandese “Profundo” ad Altreconomia risultavano in capo a BPER titoli emessi da Israele dopo il 7 ottobre 2023 per ben 195,8 milioni di euro, titoli di cui la banca si sarebbe liberata dietro a ripetuti solleciti di chiarimento, senza fornire spiegazione alcuna (5).

Per di più osserviamo che molti tra gli Ordini delle Professioni e le relative Casse di Previdenza in Italia hanno scelto BPS o BPER come banche di appoggio, andando a costituire un movimento di capitale considerevole nell’economia di un singolo istituto finanziario.

Siamo preoccupati dalla risposta superficiale data da BPER, (1) che non fuga il sospetto di poter diventare nuovamente finanziatori inconsapevoli di una Banca la cui attività possa promuovere, più o meno consapevolmente, una economia di guerra (5), diversamente da quanto auspicato da tutti noi, e dai criteri descritti nel regolamento di ENPAP (6).

Non vogliamo che i nostri contributi previdenziali e le nostre quote associative vengano investiti nel commercio di armi, né direttamente né indirettamente, e a supporto di ciò alleghiamo la petizione promossa su Change.org che ha raccolto ad oggi quasi 1.370 firme (7), e continua quotidianamente a crescere.

Ritenendo di fare cosa giusta e doverosa nel presentare le nostre perplessità e sperando in una risposta autentica ed esauriente, oltre a garantire da parte nostra una costante e futura collaborativa attenzione sulla questione, chiediamo di essere messi al corrente della situazione in modo chiaro e trasparente, e nuove azioni che garantiscano criteri etici nella gestione delle nostre risorse finanziarie, compresa la possibilità di cambiare banca di riferimento.

Cordiali saluti

Un gruppo di psicologi

Fonti:

  1. https://www.enpap.it/news/2025/07/enpap-chiarimenti-bper-su-investimenti-titoli-settore-armamenti/
  2. https://www.enpap.it/news/2022/07/azione-di-enpap-sulle-banche-armate/
  3. www.banchearmate.org sezione tabelle
  4. https://www.ilsole24ore.com/art/bper-fa-pieno-sondrio-l-offerta-conquista-l-807percento-capitale-banca-AHsfQMuB
  5. https://altreconomia.it/war-bond-emessi-da-israele-dopo-le-proteste-bper-se-ne-libera-senza-far-troppo-rumore/
  6. https://www.enpap.it/DOC/PRINCIPISRI.PDF
  7. https://www.change.org/p/chiediamo-enpap-di-cambiare-gruppo-bancario-a-causa-dell-investimento-di-bper-in-war-bonds-israeliani

Signatures

0

Goal

0

Invitiamo a firmare anche la petizione promossa su change.org nella quale si chiede a ENPAP di cambiare gruppo bancario a causa dell’investimento di BPER in War Bonds israeliani. Questa petizione ha raggiunto al momento già più di 1.690 firme. Ognuno di noi può fare la differenza, grazie!

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